Un luogo in cui le idee prendono forma, le pietre si plasmano ai metalli e ad altri materiali, dando vita a vere e proprie opere d’arte.

Bisi gioielli DSB, decide però di non fermarsi qui, iniziando a parlare la stessa lingua delle nuove generazioni, facendo tesoro delle nuove idee e delle nuove esigenze. Il confronto tra prezioso e non prezioso anima il mondo della gioielleria, oggi come non mai. È quindi giunto il momento di interpretare l’identità delle persone, di far in modo che il gioiello che portiamo ci rappresenti e rappresenti i nostri sentimenti. Nascono così, dalle mani dell’esperto gioielliere, sogni e sensazioni irripetibili, che ora non passano più da inaccessibili richieste economiche, ma si mettono alla portata di tutti. La gioielleria si plasma sulle nostre esigenze, mantenendo la sua estrema raffinatezza nei materiali e nelle pietre.

Le Gemme

Ancora ad attestare la frequentazione del Vinci con le arti preziose, sta la sua buona conoscenza delle pietre dure (condivisa con Bramante, esperto di rocce, di pietre e rubini) cui ricorrerà nel 1502 Isabella d’Este, chiedendo un parere su alcuni vasi in pietre dure del tesoro Mediceo.

Di cristalli e gemme si tratta nei lapidari, repertori scritti che illustrano le “virtù” o “potenze spirituali” dei minerali.

Un “lapidario” è presente anche nella biblioteca di Leonardo sin dall’elenco di cinque libri contenuto nel Tr.(f.3), uno dei primi quaderni milanesi, compilato tra il 1488 e il 1490. A queste fonti forse Leonardo attinge per

formulare il rebus proposto nel f.98v del manoscritto H, accompagnando alla figura di una gemma “Diamante” il pensiero:  “Ogni cosa val per distirpare il tristo”.